martedì 24 giugno 2008

free press o e-paper? in ogni caso, gratis

Pare che il giornale elettronico possa essere realtà nel giro di un paio d'anni, come dicono in Asia. Intanto da noi i free press nascono uno via l'altro. Insomma, fra qualche anno informarsi sarà dinvetato un diritto con la D maiuscola: ognuno di noi penserà di aver diritto a ricevere informazioni gratuitamente in ogni dove.

Dura vita anche per la free press, quando i grandi giornali saranno leggibili gratis su un foglio di simil-carta collegato a internet.

venerdì 13 giugno 2008

quale prezzo hanno i miei ideali?

Alcuni medici della clinica Santa Rita di Milano sono accusati di aver giocato al piccolo chirurgo con i loro pazienti con l'unico obiettivo di fare soldi attraverso i rimborsi del Ssn. Alla faccia del giuramento di Ippocrate, che fra l'altro recitava: “In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontari”.

Io faccio il giornalista. se non dovessi scrivere quello che vedo e sento, ma come qualcuno fa lasciassi che le mie idee e opinioni politiche, filosofiche o di altro genere influenzassero i miei articoli, sarei degno di finire nello stesso calderone di quella gente.

D'altra parte quando scrivo esprimo il mio punto di vista e ci mancherebbe altro. L'importante è farlo senza pregiudizi.

Hanno un prezzo gli ideali?

Una volta un atleta olimpico, parlando di doping, mi disse: "Tutti abbiamo un prezzo. Quanto l'offerta si avvicina al tuo prezzo inizi a vacillare". Tradotto: se quello davanti a te si dopa e per battarlo l'unica via è doparti, anche tu ti doperai.

quanto mi devono offrire per scrivere cose in cui non credo? se un giorno dovesse accadere, avrò la forza di resistere?

lunedì 9 giugno 2008

Genesi di una palla da calcio per il football dei bimbi di domani

In principio era una cosa rotonda ai miei piedi. Feci per prenderla ma avvicinandomi la colpii con i piedi. Rotolò. Poteva farlo ancora. Tutte le volte che volevo.

Ho giocato con una pallina di spugna. A rigori, finale di coppa della coppa dei campioni prima che inventassero la champion‘s league, contro una sedia che faceva da porta. In mezzo una scarpa era il portiere.

Ho giocato con un foglio di carta accartocciato, quando mi veniva requisita la pallina di spugna perché avevo rotto qualcosa.

Ho giocato con la pallina di carta arrotolata nei corridoi delle elementari.
Ho giocato con la pallina di carta arrotolata ricoperta di scotch alle medie.
Ho giocato con la pallina di carta arrotolata ricoperta con la stagnola del panino alle superiori, all’intervallo, tirandola su con i piedi per farla finire, colpendola al volo, nel cestino di classe.
Ho giocato con una palla di stracci durante l’occupazione del liceo.
Ho giocato col supertele al mare e col tango all’oratorio.
Ho giocato col pallone di cuoio cucito a mano dai bambini di taiwan nei parchetti del quartiere.

Ho giocato con tanti amici partite interminabili al parco dove gli zaini di scuola erano le porte.
Ho giocato con pochi amici a Quindici, alla Tedesca, a Tiri al volo a seconda di dove venivano gli amici.
Ho giocato in 4 a punizioni a coppie, uno tira poi se non è gol è 2vs1+il portiere.
Ho giocato con mio cugino a rigori.
Ho giocato con mio cugino a rigori di sinistro.
Ho giocato con gli amici al parco a dribblarci.
Ho giocato con gli amici a dribblarci nel corridoio della scuola con la pallina di carta.
Ho giocato tre contro tre sul campo da basket durante la notte finché non si spegnevano i lampioni.

Ho giocato con i miei amici a farci il tunnel durante le partite oppure per strada prima delle partite, oppure al parchetto col tappo della birra, in montagna col tappo del vino, per la strada con una lattina schiacciata.

Ho giocato con la regola che “chi segna ha vinto” prima che inventassero il golden gol.

Ho giocato sui campi di calcio a 11, a 9, a 7, a 5.
Ho giocato su un campo da calcio a 5 uno contro uno a tiri dalla distanza.

Ho fatto tutto questo con una cosa più o meno rotonda e degli amici.

Oggi gioco con un palla perfetta fatta di pixel alla playstation.

Quando un amico mi sfida a tunnel con la cicca di una sigaretta gioco ancora con lo stesso agonismo.

lunedì 2 giugno 2008

dal cellulare al blog

un giorno abbiamo comprato il cellulare. perché ci serviva per lavoro, per comunicare con i genitori o la ragazza o perché era il momento di entrare nel mondo nuovo. oggi aprire un blog è quasi più importante di apparire in tv. è la nostra faccia pubblica o anche la più privata. eccoci.